Per lui non solo tutto è relativo,
ma, nella scala della conoscenza, l'assoluto è assolutamente effimero,
incompleto, ordinario e privo di futuro!Questo è il ciclista relativista, che
percorre le sue strade convinto d'avere sempre ed assolutamente ragione!
Grande osservatore di fenomeni
stradali e cittadini, il ciclista in questione, non ammette verità assolute
perché assolutamente persuaso che non esistano principi immutabili in sede
morale, dunque in mezzo ad una strada, secondo i canoni di questo scienziato
della mobilità, tutto è relativo, persino lui medesimo, al punto da mettere in
dubbio anche la sua presenza e ogni tanto, purtroppo, essendo la presenza
indispensabile all'esistenza, va incontro a guai seri, che in sede sanitaria si
chiamerebbero fratture!
Dalla teoria della
relatività all'hobby dell'insoluto la strada è breve, anzi, se quella strada
avesse delle strane luci, che d'abitudine squarciano il cielo, potrebbe essere
un lampo, e lui lo sa!
Assolutamente sicuro delle proprie
idee, il ciclista relativista, è molto propenso a lasciar correre, soprattutto
a lasciar correre la sua bicicletta in ogni tipo di ambiente e con qualsiasi
tipo di difficoltà! Marciapiedi, binari, passi carrai e sensi unici sono
handicap che assolutamente non possono entrare in gioco con le sue regole sulla
circolazione che, viste dalla sella della sua bicicletta sono molto semplici e
sintetiche: se tutto è relativo è assolutamente evidente che, "chi vuol
esser lieto, sia: del doman non v'è certezza!" Assolutamente mai!
Chissà se Lorenzo de' Medici
sarebbe d'accordo con lui!
silhouette di Roberto Sironi - acrilico su cartoncino
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