Ciclista detective

Come in ogni giallo che si rispetti, anche in questo c'è un movente, un delitto, una vittima ed un detective che inesorabilmente risolverà il caso! Il movente è la maleducazione, il delitto quello di non avere rispettato un semaforo rosso, la vittima uno dei tanti ciclisti che pedalano sulla loro bicicletta in una delle tante metropoli del mondo! Ed il detective?
Il detective è un altro ciclista, abituato agli inseguimenti e alle strade pericolose che si nascondono sotto la forma di lusinghiere, accattivanti e lunghissime serpentine d'asfalto... Quello è il suo terreno di caccia! E' li che il nostro eroe rincorre, bracca ed insegue i criminali su quattro ruote che spadroneggiano ovunque, convinti di avere una totale immunità stradale e soprattutto di essere i soli padroni della strada per divina provvidenza, giustizia celeste ed altre amenità di questo tipo!
Dunque: non essendo questo il luogo dove potere o volere fare polemiche, ci atterremo ai fatti nudi e crudi! La sagoma distesa sul catrame accanto ad una bicicletta accartocciata è quella di un ignaro ciclista che avrebbe voluto arrivare sino a casa e quel semaforo non l'ha certamente aiutato! Nella nostra ovvia quotidianità questo sembrerebbe soltanto uno spiacevole incidente stradale, un'accettabile perdita, una casualità statistica, una inevitabile tragedia! E invece no! Questa è un'offesa alla vita, un surplus di violenza, un eccesso di prepotenza, una incolmabile tragedia! Il killer su quattro ruote, non avendo meglio da fare dopo avere commesso il suo delitto si è dato alla fuga come fa un vigliacco "patentato" ed è qui che il  ciclista detective entra in azione: in un traffico collassato e fuori controllo, caotico e confuso, eccolo impugnare la sua bicicletta e via,  inseguire, rincorrere, pedinare, incalzare, braccare, tallonare e finalmente bloccare il killer a quattro ruote che, come prima dichiarazione, confessa di non essersi nemmeno accorto di quella bicicletta cosi inutile, quasi invisibile, insomma inesistente! Dichiarerà inoltre di non sentirsi colpevole, ma solo veramente dispiaciuto... Forse la paura di essere linciato? Il giudizio della gente? L'apocalisse? La fine del mondo!?... Qualcuno dovrà pur capirlo, d'altronde non ha ucciso di sua volontà è la volontà che lo ha sopraffatto!!...
La storia potrebbe continuare ancora per un bel pezzo, ma non è questo il luogo dove potere o volere fare polemiche, ci atterremo ai fatti nudi e crudi: quel pezzo di storia lo lascio alla vostra fantasia sperando non diventi un'altra bicicletta accartocciata, buttata là come una cosa qualunque, in una strada qualunque, accanto ad un ciclista qualunque!
Il caso è risolto, il problema no! 

opera di Roberto Sironi - acrilico su cartoncino




Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.