La bicicletta di Rabelais

La bicicletta di Rabelais sarebbe stata una bicicletta di popolo, del popolo e per il popolo, quindi una bicicletta che non avrebbe niente da invidiare all'immagine della bicicletta attuale!
Il nostro Rabelais aveva le idee chiare! Talentuoso umanista, questo cugino d'oltralpe avrebbe pedalato con grande raffinatezza, buon senso e buon gusto attraverso i  mitici paesaggi francesi e per i sentieri nascosti tra le vigne, magari preferendo una forte e gagliarda mountain bike ad una bicicletta da corsa, visti i suoi viaggi letteral/fantasiosi nell'immaginario! Ce lo vedo, aggrappato al suo manubrio con lo sguardo perso nel vuoto, intento a celebrare le vicissitudini di Pantagruel e Gargantua in un esilarante pot-pourri si sensazioni, stupefacenti avventure e sbalorditivi colpi di scena!
Su quella bicicletta Rabelais avrebbe viaggiato nel tempo, nel noto e nell'ignoto, nel nulla ed in un tutto fatto di battaglie linguistiche, liriche eclatanti e aspre ed ineffabili letterature fatte di corpi, di cibo, di vino e di sesso.
Ce lo vedo, in groppa alla sua fantasiosa e rocambolesca macchina su due ruote, andare verso il proprio destino inventandosi tutto ciò che la realtà non avrebbe mai capito, ammesso e concesso...e chissà, magari, tra una fantasia e l'altra, lanciare un sorriso complice e surreale ai suoi due fedeli compagni di viaggio che non hanno mai smesso di sognare, quel Pantagruel re dei Dipsodi e di suo padre il gran gigante Gargantua!